Roberto                 Lachin

Photoquadri di Roberto Lachin

La interessenza, sarebbe meglio dire la mescolanza, fra immagini digitalizzate e il mondo dell'arte e della pittura in particolare ormai sono innumerevoli e nel mondo del web poi assolutamente infinite.
Prendere una fotografia o una pittura di chicchessia, scannerizzarla, ritagliarla, modificarne colori dimensioni, grandezze, unirla con altre immagini, cambiarla di ubicazione o contesto, stamparla e pitturarla con ogni immaginabile strumento o materiale ormai è cosa più che comune.
E, per vero, molte volte i risultati sono più che accettabili per non dire davvero notevoli.
Il fatto è che dal dagherrotipo in poi la fotografia ha sempre avuto la necessità di ritagliarsi uno spazio di autonomia ed indipendenza creativa via via maggiore per ottenere finalmente uno sdoganamento artistico e un proprio spazio vitale a conferma della sua aspirazione ad essere catalogata e definita vera e propria autonoma ed indipendente arte visuale.
Questo peccato originale, una volta sbiadito se non proprio cancellato del tutto, ha quindi ricondotto ad una nuova e diversa commistione tra le due originarie antagoniste ed ora ci si ritrova orgogliosamente a predicare la bellezza e la novità di queste innovative tecniche di creatività proprie del mondo globale della comunicazione
"In fondo la pittura è fotografia con i pennelli e la fotografia è pittura con le lenti" si è sentito dire più di una volta, negando la previsualizzazione di fotografi e pittori.
Tutte queste confusioni concettuali ormai al fruitore finale non interessano molto e nel mondo della globalizzazione cibernetica il semplice "like" di Instagram segna il limite fra successo ed insuccesso di qualsiasi creazione.
In tutta questa confusione prospettica , in questa ormai scontata trasfigurazione tecnologica e visionaria della realtà, il mio minimale contributo si sostanzia nel prendere una mia fotografia, modificarla al computer, stamparla su tela e iniziare a pitturarla anche con materiali e colori che rendano tridimensionale il lavoro.
Quadri e colori senza alcuna presunzione di velleità né poetica né intellettuale, fotografie graficamente trasformate e dipinte per dar una nuova immagine ad una parete altrimenti forse troppo spenta o forse troppo anonima. Chiedo scusa.